Masseria Caffariello

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Masseria Caffariello

Info

Indirizzo:
Via dei Fiordalisi, 28, 70132 Bari BA, Italia
Raccomandato per:
Architettura
Categorie del bene:
Architettura rurale , Masserie
Orari di apertura:
chiuso al pubblico

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Descrizione

Uso attuale:
uso privato
Datazione:
XVII-XVIII secolo

L’area dove oggi sorge la masseria anticamente era inglobata nel casale di Cammarata. Indagini archeologiche condotte intorno al complesso, hanno rilevato strutture relative ad un insediamento di età romana. Il nucleo più antico della masseria è costituito da una torre isolata, risalente probabilmente al Seicento. La masseria deve il nome al suo committente, il cantante Gaetano Maiorano, detto Caffariello, protagonista del bel canto nell’Europa di metà Settecento e originario della città di Bitonto. L’ampliamento della struttura risale alla seconda metà del XVIII secolo. Dai documenti sappiamo che fino al Seicento la campagna intorno alla masseria ebbe diversi proprietari: prima gli Effrem, facoltosi titolari del palazzo alle spalle della Cattedrale di Bari, poi gli Albuquerque, residenti a Bitonto e il Monte del Purgatorio, una Confraternita di Modugno. Il Maiorano, divenuto duca di San Donato nel Salento, dove morì nel 1783, acquistò numerose proprietà a Napoli, fondi agricoli tra Ruvo e Terlizzi nonché la masseria nei pressi di Lama Balice. Nel corso del XIX secolo l’immobile e la campagna circostante passarono alla famiglia Capitaneo, di origini milanesi, giunta a Bari col favore di Isabella Sforza. Il complesso masseriale è costituito dal muro di cinta, dalla casa padronale e da alcuni ambienti di servizio. Il recinto esterno è costituito da una singolare forma ad esedra, ovvero a semicerchio, che solennemente si apre in corrispondenza del vialotto. Tre aperture con pilastri coronati da pinnacoli a bulbo, simili a cipolle, si aprono nel recinto semicircolare. Qui sono ubicate venti mangiatoie per cavalli e due botole collegate alle cisterne dell’acqua. Un altro portale sulla parete rettilinea dell’esedra, conduce direttamente nella corte residenziale e presenta un’apertura a tutto sesto inserita in un frontone concluso con due archi inflessi, motivi decorativi tipici del barocco settecentesco. La casa padronale si articola su due livelli; al piano terra si trovano gli ambienti di lavoro, le stanze per la servitù e le stalle. Una scalinata esterna, in passato delimitata da una balaustra, porta al primo piano. Attualmente la scala è crollata in più punti. Al primo piano è impostata l'abitazione padronale, costituita da sei stanze tra loro comunicanti. Degna di nota la cucina con il camino e il soppalco in legno. Sul lato destro della dimora padronale si estende una grande stalla per il bestiame da lavoro o da allevamento.

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