Masseria Torre Reddito

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Masseria Torre Reddito

Info

Indirizzo:
strada Crocifisso, 70019 Triggiano BA, Italia
Raccomandato per:
Architettura
Categorie del bene:
Architettura rurale , Masserie
Orari di apertura:
chiuso al pubblico

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Descrizione

Uso attuale:
uso privato
Datazione:
XVI-XVIII secolo

La masseria è costituita da diverse strutture chiuse all'interno di un unico muro di cinta: la residenza padronale, la cappella privata dedicata alla Beata Vergine Addolorata e alcuni ambienti di servizio. Dal viale si accede alla residenza che si articola su due piani. L’edificio è preceduto da un giardino con agrumeto, elemento comune nelle masserie di area metropolitana. Al centro del palazzo, in asse col portale, si eleva il campanile a vela, una struttura esposta ai venti attraverso un archetto aperto su entrambi i lati, decorato con motivi tipicamente settecenteschi, con volute e riccioli a forma di foglie. La masseria venne costruita al di sopra di un preesistente insediamento medievale, indicato nel Codice Diplomatico Barese col toponimo latino Turris de Rudiperti. Dalle fonti sappiamo che il sito era costituito da una torre con annesso frantoio, chiesa, mulino e cisterne per la raccolta delle acque piovane. Agli inizi del XVI secolo venne costruita la residenza sulla preesistenza medievale. Nel corso del XVIII secolo furono aggiunti elementi decorativi d’ispirazione barocca, come lo stemma della famiglia proprietaria della masseria, i Tanzi – proprietari anche del celebre palazzo in Bari vecchia – che raffigura due gigli affrontati entro scudo. Il fiore è collocato anche sulla chiave di volta dell’arco del portale d'ingresso, eseguito nel 1791 come riporta l’epigrafe. Alla fine del Settecento venne costruito ex-novo l’ampio loggiato sulla destra, elegantemente cinto da una balaustra. Ancora oggi si conserva parte dell’originaria decorazione a fresco nelle sale del primo piano. Degna di nota la cappella privata dedicata alla Beata Vergine Addolorata, già citata nei documenti medievali, seppur notevolmente modificata nel corso del XVI secolo. Sotto l’edificio si dispiegano gli ipogei adibiti a mulino e a ergastula, stanze anguste dove schiavi o uomini di fatica rimanevano legati in attesa di concentrare le loro forze per muovere le macine.

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