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Descrizione
La struttura, a pianta rettangolare, su due piani, venne edificata nel Settecento dal canonico Michele Traversa. La sua originaria funzione è ricordata da un’iscrizione sul prospetto principale che riporta la data, il nome del committente e la destinazione d’uso come seminario arcivescovile per i bambini baresi. L'intera struttura fu realizzata con conci di tufo ben squadrati, tecnica largamente impiegata nell'architettura rurale settecentesca della zona. La finestra della facciata principale, in asse con la porta di ingresso, è incorniciata come le altre due da stipiti sporgenti, ma si distingue per il gocciolatoio terminante con un ornamento vezzoso, detto “a pagoda”, ovvero a piccola torre piramidale. Particolarmente scenografici sul terrazzo le due strutture a protezione delle sentinelle, mentre i restanti tre prospetti dell'edificio sono molto più spogli. All'interno, superato l’androne, vi è un piccolo cortile tramite il quale si raggiungono le stalle. Al centro della parete frontale, due rampe di scale in tufo conducono ai piani superiori. Gli ambienti interni sono tutti voltati a padiglione. Nei pressi della masseria si estende un vasto ipogeo scavato nella roccia, costituito da diversi ambienti intercomunicanti, destinati a frantoio. Ancora oggi si conservano resti di macine, torchi e fori di comunicazione con l'esterno per l’inserimento delle olive direttamente dai campi.