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Descrizione
Nei primi anni del XIX secolo in contrada Pezze di Sole esisteva un casino di campagna di proprietà di Giovanni Battista de Mona. La costruzione, a vocazione rurale, era composta da un edificio su un unico livello diviso in quattro vani. Sul finire dell’Ottocento il casino venne ampliato con un ulteriore livello composto da dieci vani e da un torrino-belvedere. Nei primi anni del secolo successivo assunse l’aspetto attuale di villa, attraverso degli interventi del nuovo proprietario, il marchese Diana, che ne stabilì la propria residenza estiva, corredandola di ampio giardino, gazebo e ingresso monumentale. Da un solenne ingresso fiancheggiato da due guardiole a torrino si accede nella vasta proprietà. Il prospetto principale è in stile neoclassico, corrente artistica che si afferma nel XIX secolo con ritorno agli schemi dell’arte antica. La villa si articola su due livelli. Al primo piano raffinati motivi classicheggianti incorniciano tre finestroni che si alternano a semicolonne di ordine dorico - uno stile proveniente dall'antica Grecia - sulle quali si staglia la trabeazione, ovvero una fascia marcapiano intervallata da metope - delle rosette decorate a bassorilevo - e triglifi, ovvero dei decori fatti da tre solchi incisi nella pietra. Il primo piano è coronato da un’elegante cornicione con balaustra traforata, a protezione del terrazzo. Ai lati del corpo centrale si dispiegano due ali laterali ad un solo piano. Nell'ampio giardino della villa è presente una cappella privata a navata unica, voltata a crociera.