Corso Vittorio Emanuele e i suoi palazzi

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Info

Indirizzo:
corso Vittorio Emanuele, 122, 70122 Bari, Italia
Raccomandato per:
Architettura
Categorie del bene:
Palazzo Storico , Strade
Orari di apertura:
apertura su richiesta

Mobilità

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Descrizione

Uso attuale:
uso privato
Datazione:
XVIII-XIX secolo

Intitolato al re Ferdinando II di Borbone fino al 1860, e solo successivamente a Vittorio Emanuele, il corso, con i suoi 748 metri, si estende da piazza Garibaldi fino al mare e fa da confine settentrionale del quartiere murattiano. A metà del primo isolato, a sinistra, si erge maestoso palazzo Fizzarotti che, con la sua fastosa architettura, rappresenta uno dei palazzi di maggior rilievo del corso. Realizzato in due fasi distinte, nella seconda metà dell’Ottocento vennero costruiti il piano terra e il primo piano mentre, all’inizio del Novecento, furono realizzati gli altri due piani ad opera di Emanuele Fizzarotti. Il palazzo colpisce per il suo stile eclettico; molti degli stilemi del romanico pugliese sono fusi con diversi stili, tra cui quello veneziano, in omaggio alla liberazione della città occupata dai Saraceni compiuta dalla Serenissima nel 1002. Poco prima di piazza Libertà, tra via De Rossi e via Marchese di Montrone, sulla destra vi è palazzo Barone Ferrara, costruito nella metà dell’Ottocento per volere del Barone Onofrio Ferrara. L'architettura del palazzo riprende la struttura lineare tipica del palazzo fiorentino del Quattrocento, rivisitata secondo la moda neoclassica. A direzione dei lavori vi fu Luigi Castellucci, già ideatore del palazzo Jatta a Ruvo di Puglia e dell’attuale Palazzo di Città a Bitonto. A seguire, in piazza Libertà, si affacciano il Palazzo del Governo e il Palazzo di Città, il primo era un antico convento dei padri Domenicani soppresso nel 1809 e destinato quindi agli Uffici dell’Intendenza (poi Prefettura). La sede del Comune venne invece appositamente costruita tra il 1860 e primi anni del Novecento. Degno di rilievo anche il bel palazzo Diana fatto realizzare a metà Ottocento dal marchese Giovanni Diana. Dopo piazza Libertà il corso continua fino al mare. L’attuale ampia zona pedonale costellata da aiuole, sulla sinistra dopo il Palazzo del Governo, era un tempo la zona del fossato posto sotto le antiche mura. Il corso termina in quello che oggi si chiama largo IV Novembre, nel punto di incontro tra piazza del Ferrarese a sinistra e corso Cavour a destra.

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