Grotte di Castellana

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Grotte di Castellana

Info

Indirizzo:
Strada Provinciale 32, 70013 Grotte di Castellana BA, Italia
Telefono:
080 4998221
Indirizzo internet:
Servizi:
visite guidate
Raccomandato per:
Passeggiata
Categorie del bene:
Grotte e cavità carsiche
Orari di apertura:
Data di apertura: 28/02/2017 Data di chiusura: 30/03/2017
Giorno/i di apertura: Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Orari di apertura: 10:00-13:00
Data di apertura: 31/03/2017 Data di chiusura: 30/07/2017
Giorno/i di apertura: Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Orari di apertura: 15:00-17:00 09:00-12:00
Data di apertura: 31/07/2017 Data di chiusura: 30/08/2017
Giorno/i di apertura: Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Orari di apertura: 15:00-20:00 09:00-12:00
Data di apertura: 30/09/2017 Data di chiusura: 29/11/2017
Giorno/i di apertura: Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Orari di apertura: 14:00-16:00 10:00-12:00
Altre info sugli orari:
Ingresso solo con turni di visita guidata ogni ora. Per qualsiasi altra esigenza visitare il sito http://www.grottedicastellana.it/orari/ oppure scrivere a segreteria@grottedicastellana.it oppure chiamare il numero 0804998221.

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Descrizione

Uso attuale:
interesse culturale
Costi di accesso:
Itinerario parziale: 12 euro; Itinerario completo: 16 euro

Le Grotte di Castellana si trovano a poco meno di un chilometro dall’abitato, si estendono per circa 3 chilometri nel sottosuolo, a 330 metri sotto il livello del mare. L’ingresso naturale delle grotte è rappresentato da un’enorme inghiottitoio, chiamato "la Grave", una voragine profonda circa sessanta metri che, a memoria d’uomo, pare sia sempre esistita. Dopo un primo tentativo di esplorazione da parte di giovani locali nel XVIII secolo, nel 1938 lo speleologo Franco Anelli indagò quell’enorme voragine scoprendo così l’intero sistema di spaccature e cavità carsiche che compongono il complesso delle grotte di Castellana. Per capire la storia de "la Grave" bisogna andare indietro nel tempo fino al Cretaceo superiore, ovvero a circa novanta-cento milioni di anni fa, quando la Puglia era sommersa dal mare, abitata da molluschi e vegetali marini che si sono succeduti di generazione in generazione per milioni di anni. Le loro carcasse e i loro gusci si sono accumulati sul fondo marino, creando così un gigantesco deposito di sabbia e fango che, con un lento ma continuo accrescimento, ha dato vita ad uno strato calcareo spesso diversi chilometri. Sessantacinque milioni di anni fa ha avuto inizio un progressivo innalzamento delle terre portando la Puglia al suo aspetto attuale. Lo strato calcareo, emergendo, ha iniziato a subire delle fratture a causa della sua rigidità. L’azione erosiva dell’acqua ha poi completato l’opera: permeando nel sottosuolo ha formato un’estesa falda acquifera, come un fiume sotterraneo, che ha reso possibile, nel tempo, il discioglimento lento e graduale del calcare allargando le fratture. Si sono così creati dei crolli consentendo la creazione di piccoli condotti trasformatisi, via via, in ambienti sempre più ampi. Nel tempo, i crolli e i relativi ampliamenti degli ambienti sotterranei hanno ridotto sempre di più lo spessore di roccia che separava "la Grave" dall’esterno finché lo strato residuo, che costituiva il "tetto" del "la Grave", divenuto ormai sottile, è crollato dando vita alla voragine così come la vediamo oggi. Questo fenomeno, detto anche del carsismo, è lo stesso che ha reso possibile le formazioni geologiche dell’intero complesso delle Grotte di Castellana. Si è trattato di un processo molto lento, per comprenderne le tempistiche basti pensare che una delle formazioni geologiche presenti in grotta, la stalattite, si accresce in media di soli 2 mm ogni dieci anni, goccia dopo goccia, mediante il fenomeno dello stillicidio. Oggi  è possibile visitare le grotte con due percorsi distinti. Il primo, più lungo, è di 3 km e richiede circa due ore, mentre il secondo, più breve, è di circa 1 km. Le aree aperte al pubblico consentono di ammirare, tra stalattiti e stalagmiti, scenari molto suggestivi tra cui la Grotta Bianca, una cavità che deve il suo nome al suo aspetto brillante e lucente.

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