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Descrizione
Inaugurato il 3 dicembre del 1842, ospita più di 300 sepolture tra monumenti funerari, cappelle gentilizie e mausolei non solo di religione cattolica. Nel cimitero monumentale di Bari vi è anche il cimitero ebraico e il cimitero “degli stranieri”. La lunga storia del sito fanno di questo luogo una sorta di esposizione permanente dove è possibile osservare vere e proprie opere d’arte, ingentilite da tratti neoclassici e liberty. L’ingresso è da via Nazariantz, superato un lungo viale alberato si giunge ad un portale in pietra, sul quale si scorge un’epigrafe in alto che recita Alle ceneri dei trapassati ed alle lagrime dei superstiti, si tratta di una citazione di Giulio Petroni. Varcata questa soglia si è nel cimitero, degna di nota è la cappella della famiglia De Nicolò, nel campo n. 6, dalla ricca decorazione in stile liberty, realizzata nel 1902 da Giuseppe Favia. All’ingresso è collocato, su di una colonna, il bronzo di Vito Nicola De Nicolò, poeta e avvocato, l’esponente più illustre della famiglia. Da segnalare inoltre, nello stesso campo, il sarcofago di Giuseppe Cencini, realizzato da Raffaello Romanelli. La sepoltura è circondata da quattro angeli in preghiera e sormontata da una grandiosa scultura che raffigura un Cristo al di sotto del quale è inginocchiato un uomo quasi del tutto denudato. Ai piedi della tomba corre l’iscrizione Fides tua te salvum fecit (La tua fede ti ha salvato). All’interno del cimitero vi è infine un interessante monumento, dai tratti severi e solenni, progettato da Saverio Dioguardi, si tratta dell’Ossario dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Il monumento è diviso in due sezioni, quella inferiore ospita i loculi dei soldati, quella superiore presenta un arco sul quale corre l’iscrizione, su ciascun lato, Vivono e vivranno. All’esterno dell’ossario sono collocate due statue che rappresentano la Vittoria Alata, a custodire il riposo dei defunti.