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Descrizione
Un gruppo di masserie costruite tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento nascondono l'ingresso alla chiesa, accessibile tramite un atrio scavato nella roccia tufacea, dal quale si aprono ben 7 ambienti ipogei. Nel lato nord ci sono gli ambienti utilizzati un tempo come abitazione, nel lato ovest e sud vi sono gli ingressi ai vani utilizzati come depositi. Ad est, è collocato l’ingresso della chiesa, preceduto da un piccolo nartece con arcone, ospitante un tempo una tomba. L’interno è suddiviso da quattro grossi pilastri in tre navate absidate, orientate ad Est, che compongono nove comparti abbastanza regolari, ricalcando così una classica planimetria a croce greca iscritta in un quadrato. Il soffitto è piano. Le pareti laterali presentano, in maniera simmetrica, due nicchie affiancate in corrispondenza delle absidi. La parete d’ingresso, invece, è stata lasciata senza alcuna particolarità architettonica, specie sulla destra, ove presenta una forte irregolarità, forse segno di uno scavo abbandonato. Tutti gli ambienti hanno le stesse caratteristiche di scavo e sono da datarsi ad epoca classica o all'età tardo-antica (V-VI secolo). Si tratta della più antica chiesa rupestre in Puglia.