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Descrizione
Il grande monastero, oggi abbandonato, fu fondato nel 1573 dal feudatario di Casamassima, Antonio Acquaviva di Aragona. La prima destinazione d'uso fu quella di "Orfanotrofio di Santa Maria delle Abbandonate". Nel 1660, l'arcivescovo Sersale lo trasformò in monastero delle clarisse. L'esterno è definito da un aspetto "palatino", quasi privo cioè di decorazione, simile ad un palazzo: un semplice raccordo angolare all’incrocio tra due strade. Alla chiesa, oggi non visitabile, si poteva accedere da due portali, entrambi rifatti in stile neoclassico nel XIX secolo. Sull'attico della facciata di apre una loggetta coperta da "gelosie" in ferro battuto, ringhiere simbolo della clausura. A destra della chiesa si estende il monastero a pianta rettangolare intorno al chiostro centrale.