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Descrizione
La chiesetta fu costruita nel XVII secolo come ex-voto, ovvero come ringraziamento in seguito alla cessazione della peste che colpì il sud-barese nel 1690, in particolar modo l'area compresa tra Bari e Conversano. Come si legge nell’epigrafe sulla facciata, la chiesetta fu innalzata nel 1692 per volere del canonico Giovanni Antonio Susca, unico sopravvissuto della sua famiglia alla peste. La cessazione dell’epidemia fu ricondotta ai santi Giacomo Maggiore e Anna, titolari della cappella, utilizzata come sepolcro di famiglia. La facciata in tufo versa in cattivo stato di conservazione a causa dell'effetto corrosivo del mare. Il portale è sormontato dal timpano triangolare, in asse col quale si apre una finestra. La facciata rettangolare è conclusa da un campaniletto a vela, una struttura aperta ai venti mediante un archetto. Degna di nota la porta in legno, ripartita in tabelle con motivi a pergamena, datata 1695. L'interno ad aula unica è a pianta rettangolare. Gli affreschi, molto lacunosi, sono quasi tutti monocromi ad eccezione delle scene dove sono rappresentati i santi. La decorazione barocca ricopre la quasi totalità delle pareti. Racemi e nastri floreali popolati da cherubini ricoprono gli archi e incorniciano le scene della vita di San Giacomo Maggiore. Caratteristiche le conchiglie, tipicamente associate a San Giacomo, dipinte negli angoli della cupoletta sull'altare maggiore. I santi titolari della chiesetta, Anna e Giacomo, sono accomunati dal mese di luglio, infatti il 26 si festeggia la santa, il 25 l’apostolo. Degno di nota l'altare maggiore col tetto in legno a baldacchino, che un tempo inquadrava il dipinto raffigurante Sant'Anna tra i santi Giacomo Maggiore e Giovanni Evangelista, oggi in chiesa madre. In controfacciata sono affrescati gli stemmi dei Susca (scudo azzurro, croce dorata trilobata, ovvero a tre pomelli terminali, suino grigio percosso da fiamme ardenti) e dei Vitulli (scudo azzurro, pino verde, un vitello con tre stelle d’oro sul capo).