Info
Mobilità
Multimedia
Virtual tour
Video
Descrizione
La dedicazione dell’arco al santo, molto venerato in Puglia, si deve ad un'antica chiesa, i cui resti sono inglobati nelle strutture del Fortino Sant'Antonio, così indicata dal titolo del preesistente edificio di culto. Solenni festeggiamenti si riservavano al santo eremita durante la festa liturgica, il 17 gennaio di ogni anno. In questa giornata venivano fatti benedire gli animali, dei quali Antonio Abate era ed è ancora oggi il principale patrono. L’iconografia lo raffigura sempre con la carnagione molto scura, a ricordo delle sue origini nordafricane. All’eremita si attribuisce la "specializzazione" nella guarigione dalle malattie somatiche, in particolare la varicella e l’herpes zoster, tradizionalmente definito "fuoco di Sant’Antonio". Agli attributi iconografici che il santo indossa, i baresi hanno associato una combinazione numerica vincente: il 4 al porcellino ai piedi del santo, l’8 al fuoco che si sprigiona dal libro, il 17 al giorno della festa liturgica, il 20 alla festa esterna, l’81 al campanellino che pende dal bastone.