Casa natale di Niccolò Piccinni

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Casa natale di Niccolò Piccinni
Casa natale di Niccolò Piccinni
Casa natale di Niccolò Piccinni
Casa natale di Niccolò Piccinni

Info

Indirizzo:
Vico Fiscardi, 5, 70122 Bari BA, Italia
Telefono:
+39 080 5772362
Categorie del bene:
Musei

Mobilità

Come raggiungerci dall'aereporto

Da Viale Enzo Ferrari, continuare in direzione di Strada Provinciale 204/Viale Gabriele d'Annunzio/SP204. Prendi Viale Europa, SS16, Via Napoli e Corso Vittorio Veneto in direzione di Piazza Mercantile a Bari. Continuare su Lungomare Augusto Imperatore. Piazza Ferrarese è sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.

Come raggiungerci dall'autostrada

Da casello Bari Sud dell’autostrada A14 prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella, Sottovia Giuseppe Filippo, Via Brigata Regina e proseguire su Lungomare Augusto Imperatore in direzione Piazza Mercantile a Bari. Piazza Ferrarese si trova sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.

Come raggiungerci usando i mezzi

Arrivano nelle vicinanze di Piazza Ferrarese (per piazza Mercantile è necessario proseguire a piedi) le linee AMTAB 2-4-10-12-12/-21-35

Dove sono collocati i parcheggi

Lungomare Imperatore Augusto-Corso Vittorio Emanuele

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Descrizione

La casa che ha dato i natali il 16 gennaio del 1728 al compositore Niccolò Piccinni è situata nel cuore del borgo antico, in un edificio che si affaccia per una piccola porzione su piazza Mercantile e per un fronte maggiore su vico Fiscardi. Dall’ingresso al piano terra di piazza Mercantile si accede a quattro vani intercomunicanti; attraverso una scalinata in vico Fiscardi, invece, si raggiunge il primo piano, con cinque vani sempre intercomunicanti e tramezzati. Il secondo piano, a cui si accede attraverso rampanti che si sviluppano sui lati di un pozzo di luce quadrangolare, ripropone la stessa suddivisione del primo e conduce al terrazzo. Vista di profilo, casa Piccinni presenta tre diverse quote di calpestio sul terrazzo, che corrispondono a tre settori del corpo longitudinale della casa. Al corpo centrale, infatti, consistente nei resti di un’originaria torre medievale quadrangolare, furono fatte due aggiunte successive con materiali diversi. Il primo tratto della struttura, a cui si accede da piazza Mercantile, fu aggiunto nella seconda metà dell’Ottocento, mentre risulta difficile inquadrare cronologicamente la realizzazione della terza sezione anche se si suppone che sia il risultato della copertura di un antico vicolo. Sul fondo di questa sezione, definita “chiostrina”, si possono notare i resti di un antico arco di passaggio che doveva collegare la retrostante strada dell’arco di Sant’Onofrio. Casa Piccinni è stata recentemente restaurata in occasione di un accordo tra Comune e Conservatorio barese, anch’esso intitolato al musicista, finalizzato a restituire alla struttura il suo valore storico e a trasformarla in un “contenitore di arte e cultura” e in un Centro ricerche musicali. La volontà di recupero e restauro testimonia il profondo legame dei baresi con il musicista a cui sono anche intitolati il Teatro Comunale, il Conservatorio musicale e una importante strada del centro cittadino.

Storia

Nel catasto onciario di Bari del 1753 si legge che Onofrio Piccinni, “professore di violino”, nullatenente, nonché padre del più celebre Niccolò, vi abitò in fitto dal 1738. Non abbiamo la certezza che il musicista sia effettivamente nato, il 16 gennaio 1728, tra queste mura ma sicuramente vi passò alcuni anni della sua infanzia prima di iniziare a frequentare il Conservatorio di Napoli e spostarsi poi a Parigi.
L’immobile, di proprietà del negoziante Alessandro Petroni, fu successivamente acquisito dai Carmelitani Scalzi e venduto a un prezzo simbolico al Comune di Bari nel 1954 dallo scultore e tenore barese Gaetano Stella, ultimo proprietario privato, perché divenisse museo di cimeli di Niccolò Piccinni.
La struttura è stata inaugurata nel 1997, alla presenza di una discendente diretta del musicista, Claudine Piccinni. Attualmente il Comune di Bari ne ha affidato la gestione al Conservatorio di Musica di Stato “Niccolò Piccinni” per avviare l’attività del Centro ricerche musicali “Casa Piccinni”.

Arte e architettura

La casa che ha dato i natali il 16 gennaio del 1728 al compositore Niccolò Piccinni è situata nel cuore del borgo antico, in un edificio che si affaccia per una piccola porzione su piazza Mercantile e per un fronte maggiore su vico Fiscardi. Questo si allarga in una piccola corte dove una scala esterna porta all’ingresso del primo piano. L’abitazione si sviluppa su tre livelli con una forma stretta e lunga con una larghezza di appena quattro metri a fronte di una profondità di oltre trenta Al piano terra si accede da piazza Mercantile dove quattro ambienti si sviluppano lungo tutta la lunghezza mentre al primo piano troviamo cinque vani e un pozzo luce quadrangolare in cui è posta una scala che porta al secondo piano. L’edificio, oltre al suo valore storico per aver dato i natali al musicista barese, è interessante per la stratigrafia che i lavori di restauro effettuati negli anni ottanta hanno messo in luce. Nella parte centrale dell’edificio sono stati individuati i resti di una casa torre medioevale a pianta quadrangolare, con muratura in blocchi sbozzati di pietra calcarea.

La presenza di questa struttura, completamente inglobata nei corpi di fabbrica che la circondano ci da una idea di come la città medievale si sia trasformata nel corso dei secoli. Una attenta lettura dei prospetti di casa Piccinni ce ne dà una testimonianza viva, al pari di innumerevoli altri esempi presenti nel centro storico. Il prospetto che si affaccia su piazza Mercantile ci può trarre in inganno presentandosi con un fronte all’apparenza unitario, ma a ben guardare notiamo come questo sia il frutto delle sistemazioni tardo ottocentesche che hanno inglobato le preesistenze cercando di omologarle in un linguaggio architettonico coerente. L’eterogeneità dei materiali, le dimensioni variabili delle murature, l’andamento irregolare dei vani, la presenza di archi lunati all’interno e le tracce sulle facciate sono la prova tangibile della successione cronologica di strutture che si sono aggregate andando ad intasare gli spazi ancora liberi lasciati dalla più rada città medievale. Il fabbricato ha rischiato la parziale demolizione perché il “Piano regolatore e diradamento edilizio della città vecchia” redatto dall’arch. Concezio Petrucci nel 1930 prevedeva la demolizione di consistenti porzioni del tessuto della città antica. Fortunatamente prevalse l’attenzione al valore storico e culturale dei luoghi per cui fu adottato un nuovo piano che avrebbe lasciato quasi inalterati gli andamenti delle cortine e delle sezioni stradali. La volontà di trasformare l’edificio in casa-museo dedicata al compositore ha permesso, a partire dai primi anni ‘80, di attuare interventi che si sono protratti per quasi un ventennio.. Il progetto per restituire alla città il luogo natale del suo illustre cittadino, redatto dal prof. Arch. Mauro Civita, ha previsto l’abbattimento di tramezzi e superfetazioni, il rifacimento dei solai e la fruizione visiva delle parti più antiche. Attualmente (2016) il Museo non è visitabile a causa di mere motivazioni di carattere gestionale.

Cultura popolare

Proprio accanto alla fontana di piazza Mercantile si apre un vicolo dallo strano nome di Fiscardi, sede della piccola abitazione in cui vide la luce il musicista barese Niccolò Piccinni. Secondo gli esperti di toponomastica del luogo, Fiscardi sarebbe una variazione della famiglia Viscardi, proprietaria di numerose abitazioni della zona. Qualcuno, come riporta V. A. Melchiorre, ritiene che il toponimo possa derivare da Guiscardo, con cui si appellava il normanno Roberto, conquistatore di Bari nel 1071.        

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